Cardio-Metabolica
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia, essendo responsabili del 35% di tutti i decessi nazionali.
I fattori di rischio possono essere non modificabili o modificabili. Quelli non modificabili sono:
- Età: il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età
- Sesso maschile: gli uomini sono più a rischio delle donne
- Familiarità: parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 55 anni negli uomini e di 65 nelle donne)
I principali fattori di rischio modificabili sono invece fumo, ipertensione, colesterolo alto, obesità, scarsa attività fisica.
Per prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari si può fare molto, evitando o riducendo quei fattori che dipendono dalle nostre scelte, preferendo uno stile di vita sano e bilanciato ed effettuando visite periodiche dallo specialista.
L’integratore che contribuisce al mantenimento di valori normali di colesterolo nel sangue
Il Ferro è un minerale fondamentale, perché è coinvolto in numerose funzioni all’interno dell’organismo. È il componente di due proteine: l’emoglobina, utile per trasportare l’ossigeno nel corpo, e la mioglobina, che porta ossigeno ai muscoli.
La carenza di ferro, o sideropenia, dipende principalmente da carenze alimentari, patologie uro-genitali e gastro- intestinali e può portare anche all’insorgenza di condizioni di malassorbimento del ferro che configura una condizione patologica di riduzione dei Globuli rossi e del ferro nota come anemia. Negli ultimi anni, in ambito internistico e cardiologico, è emersa la correlazione tra anemia da carenza di ferro e patologie cardiovascolari di tipo ischemico
La riduzione di emoglobina dovuta ad anemia da carenza di ferro, infatti, comporta anche una maggiore difficoltà nell’apportare ossigeno ai tessuti, creando un forte scompenso tra offerta e domanda di ossigeno. In generale, un terzo dei pazienti affetti da scompenso cardiaco presenta anche una carenza di ferro.
Tra gli approcci adottati come supporto nel trattamento di questa condizione rientrano anche gli integratori a base di ferro.
L’aumento del colesterolo totale a livello ematico è una condizione che colpisce molte persone, soprattutto dopo la mezza età, ed è causato dall’aumento del colesterolo totale e in particolare della frazione “cattiva” delle LDL. Le LDL sono una tipologia di grassi normalmente presenti nell’organismo che svolgono importanti funzioni cellulari, ma quando il loro livello si alza troppo, predispongono all’insorgenza di patologie cardiovascolari, perché contribuiscono alla formazione della placca aterosclerotica.
Lo stile di vita sregolato, l’alimentazione e alcuni fattori genetici sono la principale causa di aumento del livello di LDL e, quando i suoi valori sono eccessivi, parliamo di colesterolo alto o ipercolesterolemia. Se il colesterolo alto è trascurato, si rischia di sviluppare placche aterosclerotiche a livello endovasale che rendono più difficile l’afflusso di sangue, aumentando la probabilità che si verifichino ictus, trombi e infarti.
In caso di rischio medio-basso, solitamente il medico suggerisce di modificare l’alimentazione e le abitudini comportamentali, ma qualora questo non fosse sufficiente potrebbe rendersi utile l’utilizzo di integratori a base di ingredienti naturali, che agiscano su colesterolo e trigliceridi per far rientrare il quadro lipidico in valori normali.